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Per affrontare il VIRUS

Su internet si trova dei suggerimenti da esperti per una protezione efficace del sistema immunitario contro il temibile Coronavirus. Visto che non esiste alcun farmaco di terapia che possa far guarire da questo tremendo virus, non rimarrebbe che cercare di blindare le difese immunitarie che la natura ci ha dato.
Sarebbe da aumentare nel corpo la vitamina C che serve a potenziare il sistema immunitario ed a migliorare l’attività di tutti i linfociti e per rinforzare le difese immunitarie sarebbe anche da aumentare la vitamina D assunta come prevenzione che stimola le cellule dendritiche per maggiore efficienza nel riconoscimento del patogeno da parte dei linfociti T.
I consigli che vengono suggeriti sono condivisi anche dal dottor Pio Conti, un immunologo abruzzese, che afferma l’importanza della vitamina C per prevenire il contagio da infezioni virali. Il medico, infatti il dott. ha ampiamente ribadito come oltre a una corretta e ben eseguita igiene, servano anche degli anticorpi attraverso i quali il nostro organismo possa combattere e annientare il virus in circolo. Quindi i consigli sono dunque di assunmere agrumi, frutta e verdura, carote, zucca, pomodori, yogurt, agli, zenzero e cipolla, tutti prodotti naturali utili ad aumentare la difesa immunitaria e a garantire una buona protezione antibatterica.
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Personalmente in tutta la mia vita, in oltre 65 anni nessuno mi aveva mai fatto fare le analisi per vedere la vitamina D nel mio corpo, nel mio sangue....
L'altro anno me la sono prescritto da solo l'esame da fare insieme all'esame di routine prescritto dai medici. Quando ho mostrato il risultato delle mie analisi della vitamina D alla dottoressa del diabete me l'ho ha subito ordinato da prendere benchè risultavo appena, appena una piccola insufficenza dei valori di media e poi la dottoressa si è messa a ridere perchè ero tutto abbronzato (dato che lavoro sempre all'aperto nel campo dove ho le galline a petto nudo e pantaloncini corti).... ed ha detto..."Se lei che è sempre sotto il sole ha bisogno della vitamina D perchè ne è carente, immagini io che sono sempre dentro qui in chiuso quanto bisogno avrei di vitamina D"...

ABSORBENT-C VITAMINA C

 


Visto che la vicinanza alle persone viene sconsigliata per non trasmettersi a vicenda il virus, non sarebbe male prendere (senza timore della "puzza") l'AGLIO che è antibatterico.

 

Proprietà e benefici dell'aglio

L'aglio ha una reputazione medicamentosa di tutto rispetto. Ottimo per la prevenzione di influenza, malattie cutanee, raffreddori e infallibile disinfettante per l'intestino.

Uno spicchio d'aglio è serbatoio di principi attivi curativi di notevole efficacia come allicina, zolfo, vitamine del gruppo B. Ha proprietà antielmintiche contro gli ascaridi e gli ossiuri, antimucolitiche, ipotensive, espettoranti, digestive, carminative, antisettiche, ipoglicemizzanti.

È stato ormai ampiamente dimostrato il ruolo di questa pianta nella regolarizzazione della colesterolemia e dei trigliceridi e nel miglioramento del rapporto tra colesterolo LDL e colesterolo HDL, cioè tra lipoproteine cattive, che favoriscono la formazione di depositi di colesterolo nelle pareti arteriose, e lipoproteine buone, ossia quelle che funzionano come minuscoli spazza-arterie, allontanando i dannosi accumuli di colesterolo.

Può essere utile nelle infezioni croniche causate dalla Candida albicans e in quelle dell'apparato respiratorio.

All'aglio sono riconosciute anche notevoli proprietà “piccanti”: aiuterebbe infatti a mantenere una sessualità attiva e sana, essendo un cibo dalle proprietà afrodisiache, soprattutto grazie all'azione positiva che esercita sulla circolazione in generale.

 

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Con i suoi 8 miliardi di UFC di probiotici clinicamente testati, Forever Active Pro-B™ è un mix brevettato perfettamente equilibrato di sei ceppi che favoriscono l'equilibrio della flora intestinale. Questa formula include anche una fibra prebiotica a sostegno dei probiotici durante la conservazione, il trasporto e il rilascio nell'intestino. I ceppi di questi probiotici sono stati selezionati e studiati specificatamente per la loro capacità di raggiungere l’intestino. Forever Active Pro-B™ presenta una confezione particolare, progettata per controllare l’umidità e proteggere i ceppi batterici attivi, in modo da preservare tutti i benefici del prodotto.


 

 

VITAMINA C e D consigliate per le "Misure di prevenzione e contenimento da infezione COVID-19"

Dall'inizio della pandemia, in marzo, venne consigliato al Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" la VITAMINA C e D per le "Misure di prevenzione/contenimento da infezione COVID-19" mentre ancora qualche virologo non è daccordo come si vede al minuto: 8:22.

 

 

 

 

Eppure la maggioranza dei "nostri dottoroni" non ci credono:


Sta partendo uno studio scientifico sulla Vitamina C che prevede la somministrazione di 10 gr al giorno endovena a 500 pazienti covid-19. Lo studio verrà realizzato presso Ospedale Civico Cristina Benfratelli di Palermo. Sicuramente un'iniziativa lodevole, ma mi domando, possiamo aspettare i risultati di questo studio (che vedremo tra qualche mese) per incominciare a pensare ad una somministrazione di massa, sia per curare, che per prevenire la prognosi infausta di questa malattia ? Non sarebbe meglio fornire a tutti la vitamina C, visto che non ha effetti collaterali e pensare dopo a valutarne ( si allora su vasta scala) i risultati?
Il sito ufficiale in inglese, questo, tradotto in italiano dice così: https:// www.clinicaltrials.gov/ct2/ show/NCT04323514
Diversi studi hanno dimostrato che l'acido ascorbico (vitamina C) influenza positivamente lo sviluppo e la maturazione dei linfociti T, in particolare le cellule NK (natural Killer) coinvolte nella risposta immunitaria agli agenti virali. Contribuisce anche all'inibizione della produzione di ROS e alla rimodulazione della rete di citochine tipiche della sindrome infiammatoria sistemica.


Studi recenti hanno anche dimostrato l'efficacia della somministrazione di vitamina C in termini di riduzione della mortalità, in pazienti con sepsi ricoverati in reparti di terapia intensiva.

Alla luce di ciò, alla luce dell'attuale emergenza COVID-19, poiché gli investigatori non possono effettuare uno studio controllato randomizzato, è loro intenzione condurre uno studio in coorte di pazienti ospedalizzati con polmonite covid-19, somministrando 10 gr di vitamina C per via endovenosa in aggiunta alla terapia convenzionale.

Descrizione dettagliata:

Il Sars-COV-2, si è diffuso in tutto il mondo, in due mesi dopo la sua scoperta in Cina. Sono stati segnalati focolai in oltre 50 paesi con oltre 118.223 casi confermati e 4.291 decessi in tutto il mondo. In Italia, lo scenario sta progressivamente peggiorando con 8514 casi confermati e 631 decessi al 3/10/2020.

Insieme alla diffusione di questo nuovo virus c'è stato un aumento del numero di polmonite identificato con il termine polmonite infettata da coronavirus (2019-nCoV) (NCIP), caratterizzata da febbre, astenia, tosse secca, linfopenia, prolungata tempo di protrombina, elevata deidrogenasi lattica e imaging tomografico indicativo di polmonite interstiziale (vetro smerigliato e ombre irregolari).

Studi recenti hanno dimostrato l'efficacia della vitamina C e della somministrazione di tiamina nei pazienti ricoverati in ospedale per sepsi nel contesto di reparti intensivi in ​​termini di riduzione della mortalità. L'uso di vitamina C per via endovenosa deriva dall'evidenza sperimentale delle sue proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti. La vitamina C provoca una maggiore proliferazione di assassini naturali senza comprometterne la funzionalità. Inoltre, la vitamina C riduce la produzione di ROS (specie reattive dell'ossigeno) che contribuiscono all'attivazione dell'infiammosomi e, in particolare, della NLRP3 che influenza la maturazione e la secrezione di citochine come IL1beta e IL-18 che sono coinvolte nella sindrome sistemica infiammatoria che ha caratterizzato la sepsi. La vitamina C blocca l'espressione dell'ICAM-1 e l'attivazione di NFKappaB che sono coinvolti nei processi infiammatori, neoplastici e apoptotici dall'inibizione di TNFalfa.

Per questo motivo, l'uso della vitamina C potrebbe essere efficace in termini di mortalità e risultati secondari nella coorte di pazienti con polmonite covida-19.

In considerazione dell'emergenza della SARS-VOC-2 e dell'impossibilità di effettuare uno studio controllato randomizzato, è loro intenzione condurre un protocollo di intervento (somministrazione di 10 grammi di vitamina C per via endovenosa in aggiunta alla terapia convenzionale) che coinvolge la coorte di pazienti ospedalizzati con polmonite covid-19.

Metodi:

Uno studio longitudinale incontrollato sarà condotto presso l'Ospedale Nazionale di Rilevanza Arnas Civico-di Cristina-Benfratelli di Palermo. Questo studio includerà tutti i pazienti ricoverati consecutivamente con test di tampone positivo di SARS-CoV-2 e polmonite interstiziale o con polmonite interstiziale con indicazione di intubazione. All'ammissione saranno raccolti dati: informazioni personali e anamnestiche, risultati clinici e di laboratorio come genere, età, etnia, comorbidità, droghe, azoto ureico nel sangue, creatinina, elettroliti, conta delle cellule del sangue, clearance dei lattati, PCR, PCT , Punteggio SOFA, funzionalità epatica, coagulazione, analisi dei gas nel sangue, pressione arteriosa sistolica e diastolica, Sp02, glicemia, indice di massa corporea (BMI). La durata della degenza ospedaliera verrà registrata. Dopo il consenso informato scritto, verranno somministrati 10 grammi di vitamina C in 250 ml di soluzione salina da infondere alla velocità di 60 gocce / minuto. Mortalità in ospedale, riduzione dei livelli di PCR> 50% rispetto ai livelli di PCR al momento del ricovero entro 72 ore dalla somministrazione, clearance del lattato, durata della degenza ospedaliera, risoluzione dei sintomi, durata del tampone positivo (giorni). Verrà analizzata la risoluzione dell'imaging TC. Stata Statistical Software: Release 14.1. College Station, TX: StataCorp LP) è stato utilizzato per la gestione e l'analisi dei database.

 

Le Verità Nascoste sulla Vitamina D

La carenza di vitamina D è tra i principali fattori di rischio per l'infezione causata dal SARS-CoV-2, il nuovo coronavirus scoppiato in Cina. Sul possibile ruolo preventivo e terapeutico della vitamina D per contrastare il COVID-19, arriva la ricerca dell’Università degli Studi di Torino. Giancarlo Isaia (docente di Geriatria e Presidente dell'Accademia di Medicina di Torino) e Enzo Medico (ordinario di Istologia), nel loro studio, richiamano l’attenzione su un aspetto di prevenzione: l’ipovitaminosi D. «Sulla base di numerose evidenze scientifiche e di considerazioni epidemiologiche, sembra che il raggiungimento di adeguati livelli plasmatici di Vitamina D sia necessario anzitutto per prevenire le numerose patologie croniche che possono ridurre l’aspettativa di vita nelle persone anziane, ma anche per determinare una maggiore resistenza all’infezione COVID-19 che, sebbene con minore evidenza scientifica, può essere considerata verosimile. Tale compenso può essere raggiunto anzitutto con l’adeguata esposizione alla luce solare, poi alimentandosi con cibi ricchi in Vitamina D».

Lo studio di Isaia e Medico nasce proprio dai dati raccolti negli ultimi giorni a Torino tra i pazienti ricoverati per Coronavirus. E il denominatore comune tra i soggetti positivi al virus era proprio la carenza di vitamina D. «Questa raccomandazione - spiegano i due ricercatori - è utile per la popolazione generale, ma è particolarmente pregnante per i soggetti già contagiati, i loro congiunti, il personale sanitario, gli anziani fragili, gli ospiti delle residenze assistenziali, le donne in gravidanza, le persone in regime di clausura e tutti coloro che per vari motivi non si espongono adeguatamente alla luce solare. Inoltre, potrebbe essere considerata la somministrazione in acuto del calcitriolo per via endovenosa in pazienti affetti da COVID-19 con funzionalità respiratoria particolarmente compromessa»

 

 

 

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